Clubhouse: il social esclusivo

Tre parole: interazione sui social.

Che cosa ti viene in mente? Forse un qualcosa che ha a che fare con doppio tap, tasto save, share e commenti.  

E se ti dicessi conversazioni vocali in tempo reale? Beh… Clubhouse.

Lanciato dall’imprenditore della Silicon Valley Paul Davison e l’ex impiegato di Google Rohan Seth nel marzo 2020, il social ha raggiunto un valore pari a 1 miliardo di dollari a gennaio 2021.

Di che cosa si tratta? In che modo può essere utile per i brand?

Trovi tutto nelle prossime righe.

Clubhouse: che cos’è?

Clubhouse è un social network basato su conversazioni in tempo reale tra gli utenti. Disponibile solo in versione app, fa leva su due elementi estremamente importanti: l’audio e l’interazione.

Dimenticati lo scrolling tra foto e post scritti.

Il feed di Clubhouse assomiglia più a una passeggiata in un ambiente fatto di vere e proprie stanze di conversazioni a tema.

Sì, proprio così.

Un punto di forza non da poco: la personalizzazione. Sta a te scegliere se aprire la maniglia o passare oltre.

Ciò che ti aspetta nel momento in cui metti piede in una stanza è la voce dello speaker: puoi scegliere di limitarti a ascoltare o chiedere di partecipare alla conversazione.

Tutto in tempo reale. Tutto, a seconda dei tuoi interessi.

Scendiamo nei dettagli.

clubhouse app

Come entrare su Clubhouse

Puoi accedere a Clubhouse solo tramite invito. Che cosa vuol dire?

Devi sapere che chi è già registrato al social ha a disposizione due inviti da spedire via sms.

Ciò significa che ogni iscritto può far entrare al massimo due persone presenti tra i contatti della rubrica del telefono.

Sì, proprio così. Un meccanismo particolare, non credi? C’è dell’altro.

Se stai già pensando che sia un metodo un po’ troppo esclusivo, leggi un po’ qui sotto.

C’è un altro modo per entrare su Clubhouse: le liste d’attesa.

In pratica, si tratta di effettuare la pre-registrazione abilitando l’accesso ai contatti della rubrica. Chi è già iscritto e ha il tuo numero riceverà una notifica: se accetta la richiesta, sei dentro.

Bene. Una volta registrato, che cosa ti aspetta?

Come funziona Clubhouse? La risposta è piuttosto semplice.

La struttura di Clubhouse

Clubhouse è fatto da diverse stanze, ognuna con i suoi partecipanti e con un suo tema di conversazione.

Si suddividono in 3 categorie principali:

·  Stanze pubbliche: chiunque sia iscritto a Clubhouse può prendere parte alla conversazione;

·  Stanze private: qui, invece, la partecipazione è limitata ai propri seguaci;

·  Stanze chiuse: in questo caso, sarà l’utente stesso a scegliere chi potrà entrare e chi no.

La cosa interessante è che si può decidere semplicemente di ascoltare o chiedere di prendere la parola tramite alzata di mano cliccando sull’apposita icona.

Ok, tutto molto interessante.

Ma come vengono gestite le conversazioni?

In realtà è piuttosto semplice! Più di quanto credi.

Ci sono essenzialmente 3 figure all’interno di ogni stanza:

·  Speaker

·  Ascoltatore

·  Moderatore: gestisce la conversazione, sceglie a chi dare la parola, chi silenziare, chi aggiungere o chi rimuovere.

Ora che sai come funziona Clubhouse, passiamo alla parte che forse ci interessa di più.

Clubhouse per i brand

L’idea di integrare Clubhouse all’interno della tua strategia di marketing potrebbe forse farti storgere il naso.

Accesso esclusivo, inviti, liste d’attesa… Troppi ostacoli?

O potrebbero essere opportunità?

Tieni bene a mente che ciò che accumuna le persone è il bisogno incalzante di sapere, conoscere, rimanere al passo e non perdersi nulla.

Armi come scarsità e FOMO fanno leva proprio su questo. E conosciamo tutti l’effetto magnetico di frasi come “approfitta subito prima che sia troppo tardi” “lo sconto speciale termina domani a mezzanotte”.

Psicologia: quando la nostra libertà viene limitata, sentiamo quel desiderio rovente di recuperarla. Funziona così:

“Non posso acquistare liberamente un prodotto? Cerco di ottenerlo a tutti i costi”

“È difficile accedere a Clubhouse? Beh, vuol dire che si tratta di qualcosa di esclusivo, voglio esserci”

Siamo abituati a pensare che le cose difficili da possedere siano migliori di quelle facilmente accessibili: ciò che è raro è prezioso. Giusto?

A dimostrarlo il grande successo e lo sviluppo dell’app. Dall’estensione agli utenti Android (più di 2 milioni di download in un paio di settimane) al lancio di un programma per creator.

È forse ancora troppo presto per avere una visione chiara ed esaustiva di come Clubhouse possa aiutare i brand.

Ma ci sono alcune premesse e opportunità, oltre a scarcity, di cui vale la pena discutere. Analizziamole!

Umanizzare il rapporto brand-utente

Abbiamo già detto che Clubhouse si basa su conversazioni in tempo reale tra gli utenti.

Se le dirette social creano così tanto engagement, cosa potrebbe succedere con conversazioni a tema 1 to 1 tra brand e utenti?

Come dicevamo all’inizio, su social come Instagram e Facebook l’interazione si traduce in doppio tap, tasto share e commenti.

Su Clubhouse si tratta di conversazioni reali, concrete, di valore.

Di vere e proprie chiacchierate tra utenti e brand su temi di interesse reciproco che non fanno altro che accorciare la distanza tra entità aziendale e potenziale cliente.

Non credi che sia un’opportunità da non sottovalutare?

Creazione di community 

Il concetto stesso di stanza richiama qualcosa di intimo, uno spazio da condividere solo con persone che crediamo affini a noi.

Quale posto migliore per fare networking se non in stanze a tema in cui poter interagire in modo istantaneo?

Catalizzare l’interesse con i contenuti

Il content marketing è un lato estremamente (e sottolineo, estremamente importante) nella vita di un brand, ne abbiamo già parlato.

Ebbene, Clubhouse è una vera e propria sfida: addio visual, benvenuto audio.

Pensaci.

Avresti tra le mani l’opportunità di creare stanze diverse per argomenti diversi, magari invitando qualche guru del settore. E questo significa solo una cosa…

Daresti vita a scambi di idee, opinioni e pensieri tra persone accumunate dagli stessi interessi e passioni. 

Punti di vista diversi che potrebbero farti capire che cosa funziona e che cosa no, che cosa migliorare e cosa perfezionare. 

Conclusione

Bene, siamo arrivati alla fine. 

Le conclusioni di solito riassumono il contenuto dell’articolo, ma abbiamo già detto tanto. 

Una domanda sola: l’esclusività di Clubhouse sarà un’arma a doppio taglio? 

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