
Posizionamento sui motori di ricerca con la Seo
Il posizionamento sui motori di ricerca dovrebbe essere un aspetto da curare all’interno della tua strategia di marketing. Come assicurarsi i primi posti all’interno della SERP?
Attraverso l’ottimizzazione SEO.
Trovarsi nel momento giusto al posto giusto, non serve che sia io a dirtelo, può davvero fare la differenza in termini di conversione.
Ma che cos’è la SEO? Di cosa si tratta?
Iniziamo per gradi.
Come funzionano i motori di ricerca e quali sono i più usati
I motori di ricerca sono dei software che analizzano tutti i contenuti presenti all’interno dei siti web trasformandoli in dati da inviare al server di riferimento.
Ma come funziona un motore di ricerca?
Devi sapere che si tratta di un processo suddiviso in 3 fasi che avviene in meno di un secondo, ovvero nel lasso di tempo che intercorre tra la digitazione della query e la comparsa dei risultati. Si parla di:
- scansione
- indicizzazione
- ranking
Ti spiego subito.
Il motore di ricerca deve prima di tutto capire quali e quante pagine sono presenti online. Hai mai pensato a quanti siti web vengono creati ogni giorno? Alla quantità di dati presenti su internet? Non a caso si parla di big data.
Il fatto che non esista una raccolta precisa, esaustiva e completa di tutte le risorse presenti online rende necessario l’intervento di specifici software chiamati “crawler” o “spider”. La loro funzione è quella di analizzare tutte le pagine esistenti con due obiettivi principali: valutare le keyword più ricorrenti e scoprire nuovi siti. Cioè?
L’attività di crawling consiste proprio nella scansione di ogni codice HTML presente nel sito web per capire la natura dei contenuti e valutare la presenza di link.
La scansione diventa così un processo ramificato: il link in uscita trasporterà il crawler verso una nuova pagina i cui link rimanderanno a un altro sito e così via.
Una volta raccolti tutti i dati relativi ai contenuti testuali, alle immagini e ai video, si passa alla fase di indicizzazione.
Gli URL delle pagine scansionate vengono depositati all’interno di enormi database e ordinati per categoria e tipologia. Qui arriva la parte più interessante: la fase di ranking.
Nel momento in cui l’utente digita la sua query, gli algoritmi di apprendimento automatico comparano tutte le pagine presenti all’interno dei database per decidere la classifica di pubblicazione nella SERP (pagina dei risultati di ricerca). Come?
Sono circa 200 i fattori che vengono analizzati, studiati e valutati dal motore di ricerca: la qualità dei contenuti, l’affidabilità della pagina web, la lingua usata, il dispositivo utilizzato, il luogo da cui parte la ricerca stessa e la coerenza della query con le keyword presenti nel tuo sito.
Prima di spiegarti in che modo può aiutarti la SEO, ti lascio una carrellata di dati.
Come mostra StatCounter, il motore di ricerca più usato a livello mondiale è Google, con il 92,24% di utenti sulla popolazione globale. Seguono Bing di Microsoft con il 2,29%, Yahoo con l’1,52% e DuckDuck go con lo 0,58%.
Che cos’è la SEO e perché è importante
La SEO (Search engine optimization) è l’insieme di strategie e pratiche il cui scopo è aumentare la visibilità di un sito internet migliorando il suo posizionamento sui dei motori di ricerca, nei risultati non a pagamento, detti “puri” o “organici”.
Avere un sito ottimizzato in ottica SEO significa essere in grado di farsi trovare nell’esatto momento in cui l’utente esprime l’esigenza di avere il tuo prodotto.

Pensaci…
Non si tratta di interrompere la navigazione del potenziale cliente cercando di catturare la sua attenzione con CTA dai colori improponibili o fastidiosi pop up che non fanno altro che rimbalzare da una parte all’altra. Tutt’altro.
Abbiamo già visto che avere un sito web significa assicurare agli utenti un accessibilità illimitata alla tua offerta. La SEO fa anche di più.
Oltre a essere una vetrina accesa 24 ore al giorno 365 giorni l’anno, il tuo sito web si troverà in una posizione appetibile dal punto di vista strategico, vale a dire tra i primi risultati della SERP. Questo significa solo una cosa: più traffico di persone con un reale interesse verso la tua offerta.
Perché?
Come dicevamo nel paragrafo precedente, uno dei fattori di valutazione del motore di ricerca è l’attinenza tra le keyword della query e del tuo sito web. Va da sé, quindi, che gli utenti che atterreranno sul tuo sito saranno dei veri e propri prospect propensi all’acquisto.
A differenza delle ads, fare SEO non richiede nessun investimento in termini di denaro e budget. Proprio per questo motivo, avere un sito ben posizionato genera più fiducia da parte degli utenti.
Ora che sai come funzionano i motori di ricerca, che cos’è la SEO e quali sono i vantaggi, possiamo fare un passo avanti scendendo nel lato pratico della questione.
Posizionamento SEO in pratica: attività tecniche sul sito, ottimizzazione dei contenuti e SEO off-site
Ottimizzare la tua presenza online in ottica SEO significa implementare diversi accorgimenti sia all’interno che al di fuori del tuo sito web. Proprio per questo motivo si parla di SEO on-site e SEO off-site: vediamo insieme le differenze.
SEO on-site
In questo caso si tratta di attività di ottimizzazione di un sito nel suo complesso.
Quando si parla di SEO on-site, ci si riferisce all’ottimizzazione dello scheletro del sito: dal menù di navigazione all’organizzazione delle categorie (e sottocategorie se presenti) fino al linking interno.
Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, la fase di scansione è quella che determina l’indicizzazione e il ranking. Capisci bene che avere un sito web dalla struttura chiara, fluida e lineare favorisce (e non poco) l’attività di crawling.
Il SEO strategist dovrà anche occuparsi di rivedere tutti i contenuti testuali al fine di inserire le keyword più cercate dagli utenti. Se pensi che sia sufficiente fare una ricerca tramite tool specifici… Ti sbagli, e ti spiego subito perché.
Lavorare di SEO significa riuscire a capire e prevedere le parole che l’utente digiterà nella sua query, ma non solo. Significa spingersi oltre fino ad anticipare quelle che potrebbero essere le necessità di approfondimento dell’utente, per fornigli le giuste risposte. Va da sé che i dati statistici ricoprano un ruolo fondamentale ma non sufficiente: è necessario conoscere il target di riferimento, le buyer persona e il tone of voice del brand.
Ma non è finita qui! C’è un’altra cosa importante che devi sapere.
Posso chiederti se hai mai sentito parlare di tag title, meta description, URL? Si tratta di elementi che compaiono all’interno delle singole porzioni di testo presenti nella SERP.
Partendo dall’alto, ogni snippet presenta un URL (indirizzo web), un titolo (tag title) e una breve descrizione (meta description). Tutti questi elementi sono estremamente importanti per il posizionamento SEO, sia in ottica SERP che per l’utente. Se da un lato la presenza di keyword adatte assicurerà un buon posto in classifica, il tag title dovrà essere in grado di riassumere l’identità del tuo brand e comunicare in modo chiaro la tua offerta.
In questo caso ci occupiamo dell’ottimizzazione delle singole pagine, cioè della della Seo on-page.
SEO off-site
Come puoi intuire dal nome stesso, in questo caso si tratta di tutte quelle attività SEO che si svolgono al di fuori del tuo sito.

Questa attività si occupa in sostanza della creazione di backlink (link in siti esterni che rimandano al tuo sito), al fine di far acquisire al sito una maggiore autorevolezza agli occhi dei motori di ricerca.
Insomma: si tratta di ottimizzare tutti quegli elementi che costituiscono l’autorità e la reputazione del sito web che, come dicevamo prima, è un fattore che il motore di ricerca prende in considerazione per il ranking.
Search Intent: il fulcro attorno cui tutto ruota
Il Search Intent è l’intento di ricerca dell’utente: ciò che vuole effettivamente ottenere attraverso la sua query.
La comprensione non è forse l’elemento base di una comunicazione efficace? Beh, sì.
Tieni a mente che tutti i motori di ricerca lavorano con le parole e con la statistica. Mi spiego meglio con un esempio.
È il caso delle parole omonime. Digitando “gru”, ad esempio, la SERP si riempie di snippet su aziende che si occupano di macchinari per il sollevamento merci e non di blog relativi alle gru intese come animali. Il motivo è relativamente semplice.
Google cerca di restituire i risultati più pertinenti e rilevanti rispetto al Search Intent, tenendo anche conto delle performance delle indicizzazioni e dei ranking passati.
Riuscire a capire l’intento di ricerca dell’utente è un passaggio fondamentale sia per il motore di ricerca che per il SEO strategist. Ma come fare? Potresti suddividere le query nelle 3 categorie principali di Search Intent: passiamole in rassegna.
- Navigazionale: si tratta di quelle ricerche in cui l’utente sa perfettamente che cosa vuole ottenere. Ciò che digiterà all’interno della barra di ricerca sarà il nome del brand, del prodotto o del sito che vuole raggiungere;
- Informazionale: in questo caso, invece, l’utente sta cercando delle informazioni riguardo a un determinato argomento. Che tempo farà domani? Come si prepara la torta al cioccolato? Come si crea una landing page?
- Transazionale: qui, la query suggerirà la volontà dell’utente di fare un’azione, come fare un acquisto, iscriversi a una newsletter o procedere con il download di una risorsa.
Conclusioni
Essere presenti online è una condizione ormai necessaria per riuscire a ottenere risultati concreti e reali.
Il digitale, infatti, è ormai un ambiente che brulica di potenzialità estremamente strategiche per i business. Perché non sfruttarle a pieno grazie al posizionamento SEO?