Social Commerce: di che cosa si tratta?

Devi sapere che il 67,9% della popolazione italiana ha un account sulle piattaforme social, 5,7% in più rispetto al 2020.

I social sono ormai diventati parte integrante della nostra quotidianità. Ma hai mai sentito parlare di social commerce?

Spiegarti che cos’è è relativamente semplice. Ci sono però talmente tanti aspetti da dover analizzare che solo alla fine dell’articolo avrai una visione chiara ed esaustiva. 

Procediamo un passo alla volta!

Cosa si intende per social commerce e come funziona?

Il social commerce è un nuovo modo di fare commercio online che fa leva sulle piattaforme social per la promozione e la vendita prodotti e servizi. 

Una vera e propria novità, questa, che si inserisce in maniera strategica all’interno dell’intero processo di acquisto del cliente. Ti spiego subito il perché.

L’utente ha la possibilità di concludere l’acquisto all’interno del social in cui sta navigando, senza essere reindirizzato a pagine esterne all’applicazione. Ciò significa che per comprare un prodotto basta cliccare sull’icona o sul link di riferimento e inserire i dati di pagamento. Il risultato? Beh, la distanza tra vetrina (feed) e acquisto diventa quasi impercettibile. Ma non è tutto.

social commerce

Devi sapere infatti che il social commerce è un processo che abbraccia tutte le fasi della vendita: dal primo contatto con il cliente fino alla fidelizzazione con il brand. È proprio qui che devo fare una precisazione molto importante. Spesso, infatti, si tende a confondere il social commerce con il social shopping. Ma non sono la stessa cosa? Non proprio. 

Il social shopping si occupa del lato relazionale del commercio sulle diverse piattaforme social. Proprio per questo motivo il baricentro si sposta sull’analisi approfondita dei classici spazi di condivisione come post, commenti e stories. Il focus, infatti, è di creare e sviluppare relazioni stabili e durature con i potenziali clienti. 

Riesci a percepire la sottile differenza tra social commerce e social shopping?

Si tratta esclusivamente di un approccio diverso. Le leve sono le stesse: coinvolgimento, condivisione e creazione di community. Ma se da un lato c’è un approccio più “tecnico” in ottica commerciale, dall’altro c’è un’attenzione al lato più “umano” per capire nel dettaglio le preferenze dei clienti.

Scommetto che l’hai già capito:

il social commerce è un piatto d’argento che trabocca di possibilità strategiche per i business.

Seguimi!

Social commerce quali i vantaggi?

Il social commerce porta svariati vantaggi non solo alle aziende, ma anche agli utenti. Per esempio?

  • Clienti costantemente aggiornati. Integrare lo shopping ai social significa dare agli utenti la possibilità di rimanere sempre in contatto non solo con il brand, ma anche con gli aggiornamenti sulla sua offerta, tra lanci di nuovi prodotti o promozioni. 
  • Aumento dell’engagement e creazione di una brand reputation. Scommetto che già lo sai, ma vendere in luoghi in cui la parola d’ordine è condivisione, beh… Dà un impulso non indifferente al coinvolgimento degli utenti nella tua offerta.  Ricordalo bene: i social sono una vetrina per i brand sì, ma lo sono anche per le persone. Il segreto è riuscire a replicare quella comunicazione tra commesso/a e cliente tipica dei negozi fisici trasformandola in like, o meglio ancora, in commenti. Riuscire a instaurare un vero e proprio dialogo tramite la tua vetrina porterà inevitabilmente alla creazione di user generated content e di relazioni con i clienti. 
  • Crescita dell’audience. I dati parlano chiaro: secondo il Digital Report di Hootsuite e Wearesocial, il numero di utenti attivi sui social a livello mondiale sono cresciuti del 13,2% (490 milioni di persone) da gennaio 2020 a gennaio 2021. È un trend da non sottovalutare! 
  • Miglioramento dell’esperienza d’acquisto dell’utente. Se di per sé una piattaforma social è tutto un brulicare di dati e informazioni, beh… Con il social commerce si fa un passo in più. L’utente esprime la sua opinione su un prodotto o su un acquisto attraverso semplici azioni come un like e un save. Tenendo sott’occhio queste metriche si può facilmente comprendere quali sono le preferenze dell’audience, migliorando la qualità dell’esperienza d’acquisto.
  • Acquisto fluido e pulito. Il tasso di abbandono del carrello è sempre stato un ostacolo per le aziende. Il social commerce, in questo, potrebbe essere d’aiuto. Dare ai clienti la possibilità di finalizzare l’acquisto all’interno dell’applicazione senza dover essere reindirizzati a pagine esterne significa solo una cosa: comodità e immediatezza. 
  • Costumer care immediata. I dubbi degli utenti possono trovare una risposta attraverso un semplice e diretto messaggio all’account del brand

Differenza tra social commerce ed e-commerce

La primissima e sostanziale differenza tra e-commerce e social commerce è prettamente strutturale. Se il primo è un vero e proprio negozio online con il suo catalogo e le sue offerte, il secondo si limita (per il momento) a essere un approccio al commercio online. 

Ciò che voglio farti capire è che il social commerce è una declinazione, o meglio, un’estensione dell’e-commerce. In che termini? Te lo dico immediatamente.

Advocacy

L’e-commerce è un elemento piuttosto statico, in cui gli utenti possono interagire, ma fino a un certo punto. Certo, possono lasciare delle recensioni o dei commenti, ma le possibilità di creare dei dialoghi di confronto con altri utenti… Sono limitate.

Le piattaforme social sono terreno fertile per la condivisione e lo scambio di storie, esperienze e opinioni. È naturale, quindi, che il social commerce sia uno strumento molto più dinamico dell’e-commerce. Questo ha le sue conseguenze specialmente in termine di advocacy. Sotto ai shoppable post si creano inevitabilmente discussioni sul prodotto, tra recensioni, commenti più o meno positivi, dubbi e incertezze. 

Ora dimmi: sei alla ricerca di un paio di scarpe da ginnastica e senti parlare bene dell’ultimo modello di quel marchio italiano. Leggi commenti di persone con necessità simili alle tue che consigliano proprio quelle scarpe data la loro estrema comodità e leggerezza. Un commento tira l’altro e ti ritrovi a prendere in considerazione di procedere con l’acquisto. 

È uno scenario ipotetico ma non del tutto improbabile, non credi? Questo è il potere del passaparola. C’è dell’altro.

Awareness

Ogni utente ha l’opportunità di creare dei contenuti con i prodotti appena acquistati: il gioco è fatto. I follower che guarderanno quei post o quelle stories atterreranno sulla pagina del brand, incontrandolo per la prima volta.

Proprio per questo motivo il social commerce offre un modo diverso di fare brand awareness: attraverso lo scrolling del feed. Nel contesto dell’e-commerce, invece, conoscere un marchio potrebbe essere un processo più lento. Perché? Avere un e-commerce non offre forse visibilità alle aziende?

Sì, certo. In questo caso, infatti, la differenza sta tutta in un piccolo ma enorme concetto: la consapevolezza dell’utente. Seguimi…

I social sono sinonimo di tempo libero, giusto? Bene. È proprio la navigazione disinteressata a poter creare dei bisogni secondari che l’utente non credeva di avere: vuoi per assomigliare all’influencer, vuoi per non essere fuori moda o semplicemente per sfizio. 

Il punto è che conoscere un brand tramite e-commerce presuppone la consapevolezza da parte del cliente di avere un problema da risolvere. Solo così digiterà una query che lo porterà al relativo negozio online. 

Ricerca

Ciò che ti ho appena spiegato può essere visto, però, anche come un vantaggio per l’e-commerce.

È ovvio, infatti, che nel momento in cui l’utente ha bisogno di un prodotto specifico fa una ricerca su Google. Se i social sono una vetrina estremamente potente che possono portare all’acquisto, non sono (forse non ancora) visti come luoghi in cui digitare query specifiche.  

Tipi di Social Commerce 

Negli ultimi anni, ma anche negli ultimi mesi, diverse piattaforme social si sono evolute creando spazi ad hoc per acquistare. 

  • Facebook Shops. Sono dei veri e propri negozi digitali presenti nella pagina Facebook del brand. Gli Shops sono completamente personalizzabili, dai colori e testi, fino alla home page e le varie categorie di prodotti. Basterà essere amministratore di Business manager e avere le autorizzazioni per gestire la pagina. Per il momento, il pagamento in app è previsto solo negli Stati Uniti. 
  • Shopping su Instagram. È necessario avere un profilo aziendale che per essere creato richiede il collegamento o la creazione di una pagina Facebook. Dopo aver verificato la proprietà del dominio, l’inserzionista potrà creare un catalogo di prodotti, collegarlo da Facebook Manager oppure da altri partner e-commerce. 
  • Pinterest. È di aprile 2021 la notizia della partnership tra Pinterest e Shopify che estende a 27 Paesi (tra cui l’Italia) la possibilità di acquistare sulla piattaforma. Oltre alla funzione di retargeting, gli inserzionisti potranno suddividere i prodotti in diversi feed per semplificare la ricerca degli utenti. Pinterest è infatti il social per eccellenza in cui cercare ispirazione: il 97% degli utenti fanno ricerche di 2 o 3 parole. E questo cosa vorrebbe dire? Che si cercano più concetti che brand o prodotti veri e propri. Probabilmente è proprio questo il punto di forza di Pinterest: secondo dati interni alla piattaforma, i caricamenti dei cataloghi di prodotti sono aumentati di ben 14 volte su scala globale da marzo 2020 a marzo 2021. 
  •  TikTok. Fresco di partnership con Shopify, anche TikTok entra nel mondo del social commerce. Gli utenti potranno procedere con l’acquisto dei prodotti cliccando sulle Shoppable Ads

Live shopping

Il live shopping consente all’azienda di presentare, promuovere e vendere i suoi prodotti durante una diretta trasmessa sui social network o su piattaforme specializzate. 

Si potrebbe descrivere il live shopping come una vera e propria estensione dei negozi fisici. Sì, perché l’utente ha la possibilità di fare acquisti in modo istantaneo interagendo con l’influencer o lo speaker che presenzia la diretta. 

social commerce

Devi sapere che il live shopping affonda le sue radici nel mercato asiatico, nel 2019, sviluppandosi solo in un secondo momento anche nel resto del mondo. 

Se parliamo del mercato italiano, nel 2020 il brand Motivi ha lanciato la sua piattaforma di live shopping. Le dirette si sono svolte all’interno delle boutique fisiche del brand, in cui le venditrici hanno presentato i vari capi all’audience. Gli spettatori sono stati letteralmente portati all’interno del negozio, avendo la possibilità di interagire, fare domande o commentare: un semplice click per essere reindirizzati al sito web di Motivi in cui terminare l’acquisto. 

Non serve che te lo dica: il live shopping ha portato quel senso di quotidianità che è venuta a mancare nella nuova realtà in cui tutto il mondo si è ritrovato a causa della pandemia. Ma aspetta, perché non è finita qui!

È nelle prime settimane di maggio che Facebook ha lanciato la funzionalità di creare delle live shopping collegate al Marketplace. Disponibile solo per gli Stati Uniti (per il momento), le dirette verranno trasmesse durante i cosiddetti Live Shopping Fridays, in cui i vari brand avvieranno collaborazioni con influencer per promuovere e vendere i prodotti.

Strategia di social commerce

Come avrai capito, il social commerce è uno strumento dalle mille sfaccettature e potenzialità. Per riuscire a sfruttarle al meglio, occorre seguire una strategia lineare e precisa. Ciò che ti sto per spiegare potrebbe tornarti veramente molto, ma molto utile.

  1. Prima di tutto, devi identificare il social più adatto al tuo business. È importante capire in quale piattaforma si trova la maggior parte della tua audience, in base alla fascia d’età, agli interessi e alla tipologia della tua offerta. Costruire un negozio in un posto sconosciuto e non trafficato non porta alcun tipo di guadagno. Perché dovrebbe farlo un social sbagliato?
  2. Identifica gli obiettivi che vuoi raggiungere. Avere uno shop sui social non è sufficiente per garantirti il successo. Serve stilare una lista di obiettivi specifici, come la precisa crescita in punti percentuali che vuoi raggiungere o il volume di vendite a cui vuoi arrivare. 
  3. Lavora di content marketing. Abbiamo già parlato dei vantaggi del content marketing, ma quando si tratta di acquisti è ancora più importante. Perché ti fermi davanti a un negozio? Probabilmente perché ti interessa il prodotto, o forse perché sei colpito da ciò che ti trasmette la vetrina. Ricorda infatti che gli utenti devono avere un motivo per continuare a seguirti o decidere di farlo. 
  4. Contatta influencer o micro influencer. Sai perfettamente che l’influencer marketing sta avendo sempre più successo. Gli utenti ripongono una grande fiducia nei confronti degli  influencer, ed è per questo che una loro porterà gli utenti a fidarsi del tuo brand. 
  5. Fai attenzione alla pagina di checkout. Come ti accennavo nei paragrafi precedenti, completare l’acquisto attraverso strumenti di Facebook o Instagram non è disponibile in Italia, al momento. È fondamentale che la pagina di checkout che non richieda dati inutili, che riesca a intrattenere, che sia fluida e faccia concludere l’acquisto senza troppi passaggi. Solo così il tasso di abbandono del carrello non sarà un problema!

Conclusioni

Il report “Social commerce – Global Market Trajectory & Analytics” il Social Commerce che nel 2020 aveva un valore di 89,4 miliardi di dollari, dovrebbe raggiungere i 604,5 miliardi di dollari entro il 2027.

I dati parlano chiaro: il commercio sui social network sarà un’arma estremamente potente per le aziende. 

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