Uno degli aspetti che il mondo del digitale ha permesso di sviluppare è la creatività degli utenti.
Se nell’articolo precedente ti ho parlato del content marketing, oggi ti racconto un po’ di cose riguardo agli user generated content: ne avrai sentito sicuramente parlare.
Quindi mettiti comodo: sarà un articolo ricco di concetti utili, pratici e concreti.
Partiamo!
Ugc significato
Gli User Generated Content (UGC) sono contenuti creati e pubblicati dagli utenti in supporto o in richiamo a uno o più prodotti e servizi di un brand.
In poche parole si tratta di foto, video, commenti con menzione, post social o recensioni che hanno come soggetto il prodotto acquistato dal cliente. Cioè? Beh, per esempio immagini scattate con la reflex comprata da poco, foto di outfit con le scarpe appena scartate o video realizzati con il drone appena arrivato.
Credo che tu lo abbia già capito, ma è talmente importante che preferisco specificarlo lo stesso.
Non si tratta di mere recensioni scritte, che già di per sé sono uno strumento estremamente potente. Gli UGC hanno il potere di stravolgere e cambiare completamente il ruolo passivo che i consumatori hanno per il brand. Mi spiego meglio.
I clienti diventano persone in grado di contribuire in modo attivo al valore e al successo del brand. Questa nuova centralità porta benefici molto, ma molto importanti all’azienda.
Te li elenco nel prossimo paragrafo.
Quali sono i vantaggi degli UGC
Quali sono, quindi, i vantaggi degli UGC? Analizziamoli uno ad uno.
Aumentare la fiducia nel brand
La motivazione è piuttosto semplice: gli User Generated Content permettono di accorciare le distanze tra il brand e il consumatore. Non solo in ottica di acquisto, ma di appartenenza a un determinato contesto.
Che cosa ci sarà davanti agli occhi del tuo pubblico? Foto o video di utenti che utilizzano il tuo prodotto nella vita di tutti i giorni: riesci a percepire il senso di autenticità, non è vero? La prospettiva da cui viene visto il prodotto, beh… Cambia.
Il tuo potenziale cliente vedrà un contenuto che arriva da persone reali, sue coetanee e al suo stesso livello. Nessun post tirato a lucido che dia la sensazione di essere calato dall’alto con la mera intenzione di vendita.
Tutto ciò che ronzerà per la testa del consumatore sanno pensieri come “se lo usa lui/lei, potrebbe essere utile anche per me”, “anch’io vorrei avere questi risultati”, “cavolo che bella foto, chissà come avrà fatto”.
Il pensiero comune è che le aziende, pur di vendere, mentano sul valore effettivo e sulla reale utilità del loro prodotto. A volte, lo sai meglio di me, è vero: è successo a ognuno di noi, almeno una volta, di non avere i risultati che ci erano stati promessi. È proprio per questo motivo che vedere contenuti genuini e creati in modo totalmente disinteressato, aumenterà il senso di fiducia verso la tua azienda.
Proseguiamo con la nostra lista.
Creare dialogo per ottenere insight
Un altro vantaggio dell’ User Generated Content è quello di generare vere e proprie conversazioni tra l’utente e il brand, da cui si possono ottenere informazioni molto importanti dal punto di vista strategico.
Osservando attentamente lo stile e le caratteristiche degli UGC, puoi capire il modo in cui è percepito il tuo brand e il suo posizionamento nella mente del tuo cliente. Basta fare attenzione a piccoli dettagli: in che situazione viene rappresentato il prodotto? C’è una particolare attenzione ai dettagli e alla qualità? Di che genere di scena si tratta? Che cosa trasmette?
Tutto questo ti farà capire se sei riuscito/a a trasmettere i valori che effettivamente ti appartengono, se la tua comunicazione è efficace o da migliorare.
Interessante, non è vero? Siamo a metà percorso, continuiamo.
Contribuire la content creation
Per loro stessa natura gli UGC generano contenuti. Dal punto di vista della content strategy, non dovrebbe essere uno strumento da sottovalutare.
Come non citare il profilo Instagram di GoPro?? In questo caso è un esempio perfetto.
Il feed è composto completamente da foto e video creati dagli utenti che diventano i veri e propri content creator di GoPro. In poche parole, gli User Generated Content hanno una parte quasi del tutto predominante all’interno della strategia di content marketing del brand.
Usare in maniera attiva gli UGC può portare altri vantaggi al brand. Cioè?
Generare brand awareness e advocacy
Ti è mai capitato di conoscere un brand da un post o una storia di un tuo conoscente? Probabilmente sì.
Bene. Hai idea dell’utilità che questo meccanismo potrebbe avere in termini di brand awareness? Pensa a quante persone hanno un profilo social: devi sapere che solo in Italia sono stati aperti 2 milioni di profili in più da gennaio 2020 a gennaio 2021.
Il primo approccio con il tuo brand potrebbe avvenire proprio cliccando il tag nella foto o la menzione tra i commenti. Capisci bene che potrebbero aprirsi le porte per un funnel di vendita.
Tutto bello, ma… Come fare tutto questo nella pratica? Ti faccio subito qualche esempio che potresti usare su Instagram.
Instagram: vetrina per gli User Generated Content
Nato nel 2010, Instagram è stato ed è tutt’ora uno dei social più performanti a livello di User Generated Content. Non è un segreto che la parte visual sia una vera e propria calamita per catturare l’attenzione e aumentare l’interesse delle persone. Per non parlare poi di tutte le nuove funzionalità rilasciate con regolarità che permettono agli iscritti di sperimentare e creare continuamente.
Stop. Non è il posto e il momento di parlare di questo ora.
Vorrei spiegarti come usare gli strumenti di Instagram per sfruttare al meglio i contenuti generati dagli utenti. Trovi tutto nelle prossime righe.
Repost e ricondivisione delle storie. Una delle funzionalità più sottovalutate di Instagram e la possibilità di ripostare i contenuti.
Fino ad ora ho dato per scontato una cosa che è importante esplicitare: per generare risultati di spessore, i contenuti generati dagli utenti dovrebbero essere ripostati anche dai brand. Ma è strettamente necessario? Beh, no.
Mi spiego meglio.
Condividere gli User Generated Content nel feed o nelle storie del profilo ufficiale del brand è una vera e propria carezza all’ego del content creator.
Pensaci: ciò che spinge molte persone ad acquistare è il voler appartenere a quel senso di autorità, prestigio e potere che avvolge il brand. Capisci che condividere le luci dei riflettori con l’utente lo farà sentire importante per l’azienda e parte integrante del suo successo.
Ora, parliamoci chiaro. Le persone che creano e condividono contenuti sui tuoi prodotti o servizi sono probabilmente i tuoi fan più grandi. Probabilmente hanno comprato da te più volte o si sono trovati da dio con il loro primo acquisto. La cosa da fare, in questo caso, è trasmettere questo stesso entusiasmo agli altri utenti, spingendoli a sperimentare il brand per la prima volta.
Come potresti fare?
Contest a premi
Engagement a parte, i contest sono molto, molto, ma molto utili per aumentare il desiderio dell’utente di saperne di più. C’è uno strumento in particolare capace di amplificare tutto questo: il contdown.
Sempre lei: la scarsità. Devi sapere che quando le possibilità di ottenere qualcosa vengono limitate ci sforziamo di più per ottenerle, è così che va. Questo spinge le persone ad agire, a creare contenuti e partecipare al contest. E se ti va di alimentare di più il fuoco…
La benzina che ti consiglio di usare si chiama premio. Non parlo di regalare un prodotto o di premi immensamente costosi. Parlo di un codice sconto, una demo di prova in regalo, l’accesso alla versione premium per una settimana o un accessorio per migliorare le performance del prodotto.
Se vedessi una storia su Instagram di una persona che sta partecipando a una competizione e potrebbe vincere qualcosa, che cosa faresti? Probabilmente vorresti saperne di più. Non necessariamente per partecipare, ma solo per capire di cosa si tratta. Atterrerai sul profilo ufficiale del brand e inizierai a farti un’idea. Potresti interessarti ai prodotti, alla storia o ai contenuti del feed, oppure no. Ma una cosa è certa: avrai appena fatto un passo verso la prima fetta del funnel.
Utilizza gli hashtag
Ricordati di sua maestà il cancelletto. Crea un hashtag specifico per tutti gli UGC, così saranno raggruppati in un’unica sezione. In questo modo, cliccandoci sopra, gli utenti potranno vedere tutti gli altri contenuti simili. Mi raccomando: deve essere specifico, personalizzato e pertinente con i prodotti che offri.
Il takeover
Ne hai mai sentito parlare?
Si tratta di affidare la completa gestione dell’account a un utente esterno al team social. In genere si tratta di influencer, micro influencer, fotografi o professionisti del tuo settore che per poche ore, un giorno intero o più si occupano di creare tutti i contenuti del feed e delle storie per conto dell’azienda.
Potrebbe essere interessante, non è vero?
Il takeover è una tecnica diffusa soprattutto all’estero, poco in Italia. Consente di raggiungere diversi obiettivi che variano, ovviamente, a seconda della tua strategia: dall’aumento dei seguaci al miglioramento del coinvolgimento del pubblico, dalla brand awareness alla crescita dell’interesse.
Anche in questo caso, gli utenti vedranno il tuo prodotto da una prospettiva totalmente diversa da quella a cui sono abituati.
UGC: errori da evitare
Siamo alla fine dell’articolo, lo so, ma ti chiedo ancora un piccolo sforzo. Leggi con estrema attenzione le prossime righe: ti saranno veramente utili per evitare di commettere errori che potrebbero pregiudicare l’efficacia degli UGC.
Uno degli errori più comuni e gravi è di non chiedere il permesso per la condivisione. Una volta che hai deciso quale User Generated Content utilizzare è fondamentale chiedere l’autorizzazione al content creator. Mi raccomando: se dovessi guadagnare qualcosa grazie al post potresti rischiare di prendere una multa. Quindi, stai attento/a!
Un altro sbaglio che spesso si commette è di non menzionare l’autore del contenuto. Fallo, ricordati di farlo. Perché? Perché leggere il nome del creator sarà una prova inconfutabile del fatto che il contenuto è stato veramente creato da un utente esterno all’azienda. Ma non solo: riuscirai a mantenere vivo e alto il suo interesse ed entusiasmo nel continuare a postare, perché suoi sforzi saranno stati riconosciuti attraverso la tua menzione.
Ricordati poi di essere estremamente specifico, preciso e minuzioso nel comunicare le linee guida a cui i creator devono attenersi per la creazione e la condivisione di contenuti. Questo, ovviamente, presuppone che tu sappia esattamente che tipo di UGC hai bisogno per la tua strategia di marketing.
Solo in questo modo riuscirai a ottenere dei contenuti adatti ai tuoi bisogni e idonei per la pubblicazione.
Conclusioni
Durante tutto l’articolo hai sicuramente colto l’importanza strategica che gli UGC rivestono all’interno di una strategia di content marketing. Come tutto ciò che riguarda il mondo del digitale, i contenuti generati dagli utenti funzionano solo se curati con costanza e studiati alla perfezione sul target di riferimento.
Esiste una strategia vincente senza studio e analisi? Probabilmente, no.